Nel contesto dell’impegno della Commissione europea a ridurre gli oneri di rendicontazione e dare più tempo alle imprese per adeguarsi, da oggi, 17 aprile 2025, è in vigore la nuova Direttiva UE 2025/794, nota come direttiva “Stop the Clock”, che modifica le Direttive 2022/2464 (CSRD) e 2024/1760 (CSDDD o CS3D).
Le principali novità riguardano:
- il rinvio di due anni degli obblighi di rendicontazione della CSRD per le grandi imprese che non hanno ancora iniziato a rendicontare e per le PMI quotate;
- il rinvio di un anno per il recepimento e la prima applicazione della Direttiva sulla due diligence di sostenibilità (CSDDD), inizialmente destinata alle aziende più grandi;
- la riduzione del numero di imprese obbligate alla rendicontazione di sostenibilità (con una stima di riduzione dell’80%).
Secondo la nuova Direttiva, gli obblighi di informativa di sostenibilità si applicherebbero solo alle imprese di grandi dimensioni con:
- oltre 1.000 dipendenti,
- attivo patrimoniale > 25 milioni di euro,
- o ricavi netti > 50 milioni di euro.
Per tutte le altre realtà, come molte PMI al di sotto delle predette soglie dimensionali, rimane comunque la possibilità di redigere una rendicontazione su base volontaria, seguendo un modello semplificato, sviluppato dall’EFRAG, attualmente in corso di approvazione da parte della Commissione europea, noto come “VSME voluntary”.
Tale modello rappresenterebbe un importante e utile strumento di supporto per le PMI non quotate, facilitando l’integrazione dei criteri ESG nei processi aziendali, il rafforzamento della strategia d’impresa e una maggiore trasparenza nei rapporti con le istituzioni, gli istituti di credito, i clienti e i partner commerciali.
In questo contesto di semplificazione normativa il Consiglio nazionale dei commercialisti ha pubblicato una Guida alla rendicontazione volontaria per le PMI e le microimprese, conforme agli standard volontari e alle richieste degli operatori del settore creditizio nell’ambito della finanza sostenibile.